Mondo hr
Il ritmo dell’innovazione manda in crisi la leadership
Secondo l’hr trends di Randstad il 39% dei manager parla di resistenza al cambiamento dei colleghi: servono leader capaci di motivare, ma solo uno su 3 sa farlo


di Cristina Casadei

Il Sole 24Ore – Management – 25 settembre 2019

C’è l’ondata dei pensionamenti e dei prepensionamenti che nasce con le nuove normative (è il caso di Quota 100 o Opzione donna) o con le ristrutturazioni. C’è l’ondata delle nuove assunzioni. E c’è il turn over naturale. Poi ci sono i nuovi progetti da seguire, l’innovazione, la tecnologia, i percorsi di carriera, la rotazione dei ruoli. Non mancano, in tutto questo, i colleghi che si oppongono al cambiamento, un tema denunciato dal 39% dei responsabili delle risorse umane, secondo lo studio Hr trends and salary report 2019, realizzato da Randstad in collaborazione con l’Alta scuola di psicologia Agostino Gemelli dell’Università Cattolica.
Le organizzazioni, tutte, tanto le più grandi quanto le pmi, sono alle prese con un cambiamento che, soprattutto per effetto della tecnologia e dell’innovazione, sta avvenendo in maniera molto più veloce di quanto si potesse immaginare solo qualche anno fa. Dal report emerge che il 78% dei 169 manager delle risorse umane intervistati pensa che sia necessario attivare processi di cambiamento organizzativo per rendere le imprese più competitive. «C’è però un bilanciamento tra la creazione di un buon clima tra le persone e l’esigenza di avere una squadra performante che oggi è molto importante – osserva l’amministratore delegato di Randstad, Marco Ceresa -.
Senza un buon clima non si possono ottenere grandi risultati, ma è anche vero che non si deve cadere nella facile situazione in cui si perdono di vista gli obiettivi pur di mantenere un buon clima. In organizzazioni che cambiano continuamente è questo bilanciamento che deve essere raggiunto»…continua


All’interno delle aziende, e in particolare nell’area HR, si avverte in modo più consapevole l’esigenza di un cambiamento, in direzione di un’innovazione dei processi che i tempi e il mercato del lavoro impongono, e per rispondere anche al contingente, di uscite di risorse, di pensionamenti, di nuove competenze. Altrettanto occorre creare un clima interno in grado di supportare il cambiamento, nei confronti del quale, per definizione, c’è sempre resistenza e opposizione, avvalendosi di figure leader che possano stabilire buone interazioni ai differenti livelli aziendali, motivare il gruppo orientandolo alla responsabilità, alla delega e alla coesione. Un ambiente fortemente integrato, anche nelle differenti fasi che un’azienda in genere vive nel tempo, rappresenta la condizione necessario per la stabilità e la crescita. Altrettanto fondamentale è misurare il contesto stabilendo momenti di confronto e di dialogo accanto a strumenti più operativi, volti a verificare performance o risultati su progetti condivisi.